Differenza tra Agrovoltaico e Agrisolare. Facciamo chiarezza!
Lo sviluppo del fotovoltaico nel settore agricolo, in ottica di abbattimento di costi energetici delle imprese agricole produttive, è incentivato dalle misure previste dal PNRR. Il piano nazionale di ripresa e resilienza dedica un’ampia parte all’unione tra agricoltura ed energie rinnovabili con il “Decreto Agrovoltaico” e il "Bando Parco Agrisolare”. Molto spesso, le due misure vengono confuse. Sebbene abbiano in comune l’obiettivo di efficientamento energetico del settore agricolo, presentano delle sostanziali differenze, prima fra tutte: l’utilizzo del suolo. In particolare, il “Decreto Agrovoltaico” riguarda l’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra, ma nella salvaguardia dell’attività agricola, in modo che possano coesistere nello stesso territorio. Invece la misura “Parco Agrisolare” prevede l’installazione di fotovoltaico su tetto di edifici agro-industriali, con l’obiettivo di preservare l’utilizzo di suolo.
Andiamo a chiarire nel dettaglio le differenze di destinazione e utilizzo.
L’AGROVOLTAICO:
Il MASE definisce l’Agrovoltaico come: “Un impianto fotovoltaico che adotta soluzioni volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione”.
Di fatto si tratta di un sistema che prevede la coesistenza di attività agricola e attività energetica sullo stesso territorio, riservando una specifica percentuale di area all’agricoltura. Precisamente, circa il 70% della superficie totale. La restante parte sarà occupata da pannelli fotovoltaici, montati in modo da poter assecondare la funzione agricola.
Lo sviluppo dell’Agrovoltaico è sostenuto dal PNRR all’interno della “Missione Rivoluzione verde e Transizione Ecologica, componente energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, il cui fine è di rendere più competitivo il settore agricolo riducendo i costi di approvvigionamento energetico e migliorando le prestazioni climatiche-ambientali. La misura di investimento, nello specifico, prevede:
- l'implementazione di sistemi ibridi agricoltura produzione di energia che non compromettano l'utilizzo dei terreni dedicati all'agricoltura, ma contribuiscano alla sostenibilità ambientale ed economica delle aziende coinvolte;
- il monitoraggio delle realizzazioni e della loro efficacia, con la raccolta dei dati sia sugli impianti fotovoltaici sia su produzione e attività agricola sottostante.
L'obiettivo dell'investimento è installare a regime una capacità produttiva da impianti agro-voltaici di 1,04 GW, che produrrebbe circa 1.300 GWh annui, con riduzione delle emissioni di gas serra stimabile in circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2.
Beneficiari:
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, anche cooperative, società agricole, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli o società agricole;
- associazioni temporanee d’impresa, che includono almeno un soggetto descritto nel precedente punto.
BANDO PARCO AGRISOLARE:
La misura Parco Agrisolare (citata nel PNRR Missione 2, componente 1, investimento 2.2) ha come obiettivo l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di incentivare la transizione energetica delle aziende agricole produttive, escludendo l’utilizzo di suolo. Gli interventi che rientrano nella misura riguardano:
- acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 1000 kWp;
- rimozione dell’amianto
- isolamento termico dei tetti
- realizzazione di un sistema di aerazione.
Per quanto riguarda i beneficiari, il bando si rivolge a:
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
- imprese agroindustriali;
- le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n.228.
In sostanza, la prima evidente differenza tra Agrovoltaico e Agrisolare sta nel fatto che il primo prevede l’installazione di pannelli solare a terra e il secondo su tetto.
Giusto per chiarire, si deve specificare che l’impianto Agrovoltaico pur occupando suolo consente il proseguimento dell’attività agricola. Questa, infatti, non solo è garantita per legge dal 70% di terreno necessariamente destinato ad essa, ma può continuare ad essere svolta anche al di sotto dei pannelli solari. Vi sono colture che addirittura sono agevolate e migliorate dall’ombra dei pannelli che consentono una maggiore resa dei terreni proteggendoli dal calore.
Il Parco Agrisolare, invece, si rivolge a coloro i quali non svolgono solo attività di coltivazione, ma anche, e soprattutto, di trasformazione e lavorazione dei prodotti agricoli e delle attività connesse all’agricoltura.
Per fare alcuni esempi: allevamenti, lavorazione delle carni, lavorazione di prodotti alimentari, caseifici etc.
In questo caso l’installazione di pannelli solari, esclusivamente su tetto, consente la riduzione dei costi energetici finalizzati alle attività imprenditoriali permettendone al contempo lo sviluppo ecosostenibile.